Un ottimo rimedio casalingo per trattare i sintomi dell'avvelenamento da cibo è il tè allo zenzero e l'acqua di cocco, poiché lo zenzero aiuta a ridurre il vomito e l'acqua di cocco per reintegrare i liquidi persi attraverso il vomito e la diarrea.
L'intossicazione alimentare è causata dall'ingestione di alimenti contaminati da microrganismi, causando sintomi come malessere, nausea, vomito o diarrea che normalmente durano per 2 giorni. Durante il trattamento per l'avvelenamento da cibo, si consiglia di riposare e bere liquidi in modo che l'individuo non sia disidratato.
Tè allo zenzero per intossicazione alimentare
Il tè allo zenzero è un'eccellente soluzione naturale per ridurre il vomito e di conseguenza i dolori di stomaco, caratteristiche dell'avvelenamento da cibo.
ingredienti
- 1 pezzo di zenzero di circa 2 cm
- 1 tazza d'acqua
Modalità di preparazione
Mettete gli ingredienti in una padella e fateli bollire per circa 5 minuti. Coprire, lasciare raffreddare e bere fino a 3 tazze di tè al giorno.
Acqua di cocco per intossicazione alimentare
L'acqua di cocco è un ottimo rimedio domestico per l'intossicazione alimentare in quanto è ricco di minerali, reintegro di liquidi persi con vomito e diarrea e aiuta il corpo a recuperare più velocemente.
L'acqua di cocco può essere consumata liberamente, specialmente dopo i singoli vomiti o evacuati, sempre nella stessa proporzione. Per evitare il rischio di vomito, è consigliabile bere acqua fredda di cocco e non consumare quelli industrializzati in quanto non hanno lo stesso effetto.
Oltre a questi rimedi casalinghi per l'intossicazione alimentare, è importante bere molta acqua e seguire una dieta leggera, ricca di frutta, verdura e verdure cotte, in base alla tolleranza. Le carni più adatte sono pollo, tacchino, coniglio e manzo magro o bistecca alla griglia. Non è consigliabile rimanere per più di 4 ore senza mangiare e dopo un episodio di vomito bisogna aspettare almeno 30 minuti e mangiare un frutto o 2 o 3 cracker Maria o Crema Cracker.
L'intossicazione alimentare dura in genere da 2 a 3 giorni, ma se i sintomi persistono, si consiglia di consultare un medico.